mercoledì 6 gennaio 2021

STEP #28 - La sintesi

Il frequenzimetro (step 02), come suggerisce la sua etimologia (step 01), è uno strumento che misura in Hz la frequenza all'interno di un circuito elettrico (la cui simbologia è rappresentata nello step 06) ed appartiene alla famiglia di strumenti che consentono la misurazione di grandezze elettriche (step 14). Questo dispositivo si è evoluto nel corso degli anni, sia per il tipo di materiale impiegato (step 08) che per il metodo di misurazione. Esistono infatti tre tipologie di frequenzimetri: a lamella, a indice e digitale.

Il primo strumento risale agli inizi del '900, poco dopo la fine della Seconda Rivoluzione Industriale, un periodo caratterizzato da diverse scoperte scientifiche: lo studio approfondito della chimica ha permesso lo sviluppo dell'elettronica, settore in cui il frequenzimetro attualmente trova la sua maggiore applicazione (step 04). Lo studio delle proprietà dei materiali ha posto le basi per la formulazione di recenti teorie, utili al funzionamento dei circuiti (step 26). Inoltre, le scoperte di Volta e Tesla riguardanti l'elettricità hanno contribuito alla nascita dei primi quartieri illuminati (parola chiave che si trova nell'Abc dello step 19). Il XX secolo dunque, è stato un periodo di molte scoperte importanti come le onde elettromagnetiche di Hertz, la lampadina, il telefono e il petrolio.


Boulevard Montmartre, C. Pissarro, paesaggio urbano, 1897

Il progresso, frutto della Seconda Rivoluzione Industriale, ha portato al brevetto del 1922 (step 17) appartenente a Nikola Tesla (step 09), un inventore che spesso viene associato alla figura dello scienziato pazzo, ma i cui famosi lampi genio lo hanno condotto all'invenzione del motore a induzione di energia alternata e di conseguenza anche dispositivi elettronici in grado misurarla, come per l'appunto il frequenzimetro (step 07). Lo scienziato serbo-croato è passato alla storia come uno dei più importanti del XX secolo, gli sono stati infatti dedicati anche francobolli (step 18).



Il corso della storia ha favorito continui mutamenti del frequenzimetro, anche a livello di componenti di interni (glossario step 03 e anatomia step 16) allo scopo di migliorarne il funzionamento del circuito, talvolta anche riducendone gli elementi, soprattutto per la versione digitale, come nel caso del brevetto di Jiaheng (step 17). Il principio fisico (step 05), che si basa sulla conversione del segnale in numero, è invece rimasto pressoché lo stesso, ed è stato mantenuto dai principali costruttori (step 11), tra cui troviamo la Systron Donner, un'azienda specializzata nella produzione di dispositivi utilizzati in ambito aerospaziale (marchio step 20).
Da un'analisi delle parole chiave (step 24) legate allo strumento è possibile vedere come l'interesse è cresciuto progressivamente nel tempo, sia libri che le principali riviste di elettronica (come Sperimentare e Selezione Radio) hanno iniziato ad approfondire l'argomento (step 10), soprattutto tra gli anni' 70 e '80, periodo in cui risalgono le principali pubblicità (step 13).
La rapida diffusione del frequenzimetro è avvenuta grazie anche al suo semplice funzionamento, spiegato in modo chiaro nei vari passaggi presenti nei manuali d'uso (step 22) che riportano ovviamente anche le principali normative per la manutenzione e il corretto utilizzo al fine di evitare incidenti (step 23).

I diversi aspetti legati al frequenzimetro che si possono riassumere in schemi e pochi numeri (step 27 e step 15), danno una generale panoramica sull'evoluzione strumento, consentendo di ipotizzare un suo ulteriore passo avanti che potrebbe portarlo a nuovi settori di applicazione, come pian piano avviene già nell'ambito dell'ingegneria aerospaziale, oppure potrebbe essere sostituito da qualche altro oggetto come avviene già oggigiorno (oggetti personali step 25). Un ulteriore ipotesi un po' più fantascientifica potrebbe portare ad immaginare un nuovo metodo per calcolare la frequenza dell'elettricità, come avviene già nel cinema (step 12).

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